Il modello di Ansoff, chiamato anche matrice per via della sua forma a griglia, aiuta ad identificare le opportunità di crescita per un’azienda attraverso lo l’innovazione o la creazione di prodotti e servizi o espandendosi in mercati nuovi.
La prima strategia, inserita in alto a sinistra della matrice, è la strategia di penetrazione in un mercato esistente, quindi con prodotti e servizi già presenti e offerti. L’obiettivo per la nostra azienda sarà quello di espandere le quote di mercato trovando al suo interno nuovi clienti o tentando di vendere di più di ciò che già offre.
L’espansione del mercato è la strategia che prevede l’inserimento dell’azienda in un mercato nuovo (per lei). Questa può includere l’espansione in altre città, nel caso la società sia una realtà locale, o regioni o anche in altri Paesi se il suo obiettivo è quello di diventare una realtà internazionale. Ogni volta che un’azienda vuole inserirsi in un mercato nuovo, si parla di strategia di espansione.
Lo sviluppo del prodotto è il nome che viene utilizzato quando si parla della strategia di crescita in cui l’obiettivo è quello di introdurre un nuovo prodotto in un mercato esistente. Richiede lo sviluppo di nuove competenze e di prodotti modificati o aggiornati affinché possano attrarre i clienti del mercato esistente. È una strategia particolarmente adatta per un business che deve differenziarsi per rimanere competitivo (ad esempio nei settori tecnologici) e si basa su questi elementi principali:
L’ultima strategia, nonché la più rischiosa di tutte, è la strategia di diversificazione. Viene utilizzata quando un’azienda vuole inserirsi in un mercato nuovo con nuovi prodotti o servizi. È considerata la più rischiosa perché consiste nel penetrare in un mercato di cui l’azienda non conosce le dinamiche e con un prodotto nuovo, quindi, senza un background storico.
Ci sono tantissimi “giusti strumenti” che vengono in aiuto alle aziende e la matrice di Ansoff è sicuramente uno di questi. È un’eccellente base su cui costruire le strategie di crescita: la penetrazione del mercato è la meno rischiosa e la più comune; la diversificazione conglomerale è la più rischiosa perché prevede l’ingresso per un’azienda in un mercato completamente nuovo, di cui non si conoscono (quasi) per nulla le dinamiche e con un prodotto che non ha ancora un feedback ed uno storico. Nonostante questi rischi, se un’azienda riesce ad applicare con successo la strategia di diversificazione sarà in grado di trarre molti vantaggi, poiché la possibilità di proporre una gamma eterogenea di prodotti permette di diminuire il rischio totale e di ripartirlo nei diversi settori di produzione e vendita. Per essere uno strumento old school da carta e penna tutto questo è davvero notevole.