e-commerce made in Italy
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Scopri perché conviene puntare sull’e-commerce in Cina e cosa è bene non fare se si decide di aprire un negozio virtuale.

Nei giorni scorsi si è chiuso a Shangai il seminario “E-commerce in China: an opportunity for italian brands?”, organizzato dalla Camera di commercio italiana in Cina in collaborazione con Netcomm e la partecipazione di Diacron, società di consulenza contabile e fiscale che opera da tempo in Cina.

Lo scopo del seminario era quello di presentare ai partner le opportunità che il mercato cinese mette a disposizione anche per chi fa commercio al dettaglio tramite internet.

E’ stato evidenziato non solo l’interesse che la Cina ha nei confronti dei marchi italiani e del commercio elettronico ma anche il comportamento d’acquisto del consumatore cinese: una spiccata sensibilità al rapporto qualità/prezzo, la fiducia nei confronti di un prodotto che si acquista senza esaminarlo fisicamente, l’affidabilità’ del pagamento elettronico in siti di affermata notorietà nonché l’elevata attenzione alla qualità/efficienza del servizio (es. garanzia, gestione reclami, consegna entro 1-2 giorni, ecc.).

Oramai la maggior parte degli imprenditori italiani e esteri, guarda al mercato cinese come ad una possibile soluzione per uscire dalla crisi che sembra non aver fatto scemare l’entusiasmo del consumatore cinese sempre più appassionato agli acquisti online.

Complice di questo boom del commercio elettronico in Cina è il numero crescente degli utenti di internet che si aggirano intorno ai 564 milioni!

Alibaba, Vancl, Tao Bao, 360buy.com e altri siti cinesi di e-commerce sono al momento i più cliccati al mondo tanto da far impallidire gli equivalenti occidentali quali Ebay ed Amazon.

Ad aumentare non sono state solo le transazioni concluse in internet, ma anche il numero di siti specializzati nel commercio elettronico e la qualità della loro offerta: marchi famosi del settore retail, tra cui Adidas, Nike e GAP, hanno investito forti somme di denaro per potenziare i canali di vendita online attraverso i propri siti internet.

Il risultato? Quasi 1000 miliardi di dollari il valore complessivo degli scambi online con una previsione di raddoppiare questa cifra entro il 2015!

Come vendere online in Cina?

I principali canali di vendita che un’impresa straniera può utilizzare sono due:

Piattaforme di commercio elettronico già esistenti: i principali siti B2C (da azienda a consumatore) sono Tmall, Amazon China e Suning. Creare dei propri negozi online all’interno di questi siti è il modo più semplice per vendere i propri prodotti. E’, tuttavia, un metodo che presenta alcune criticità come, ad esempio, le modalità di pagamento che possono incontrare alcuni ostacoli normativi sui flussi di capitale in entrata e in uscita.

Apertura di un proprio punto vendita online: è questa un’opzione certamente più impegnativa rispetto alla prima ma presenta notevoli vantaggi: primo fra tutti vi è il controllo diretto sulle vendite online che pone dei grossi freni al rischio di contraffazione dei propri prodotti.

Quali tipologie di prodotti si vendono maggiormente online nel mercato cinese?

I più gettonati sono gli elettrodomestici (38%), segue poi la moda (16%), la musica e i libri (15%), i cosmetici (7%), la gioielleria (5%) e infine i prodotti alimentari (4%).

Nel 2012 Walmart, la più grande multinazionale americana della grande distribuzione ha acquistato il 51% dell’azienda di e-commerce specializzata in elettronica e alimenti, la YiHaoDian. Recentemente ha anche inaugurato un negozio virtuale nella metropolitana di Pechino esponendo cartelloni e manifesti che raffigurano la merce in vendita: gli acquirenti fotografano il codice QR e lo inviano con lo smartphone pagandolo, poi, online.

Perfino Poste Italiane ha fiutato l’affare e ha siglato due importanti accordi di cooperazione con China Post e China Union Pay (Cup), la principale società cinese di servizi interbancari che gestisce oltre 3 miliardi di carte di credito. L’obiettivo primario di questa doppia intesa commerciale online tra Italia e Cina è quello di supportare il business to business e il business to consumer continuamente in crescita nel paese del sol levante.

Uno dei due accordi va a sostenere proprio l’e-commerce grazie all’avvio di una partnership per il servizio di trasferimento di fondi internazionali da carta a carta, attraverso l’abbinamento delle carte Poste Pay italiane con quelle emesse da Cup.

Se tutte queste multinazionali hanno deciso di investire sulla Cina c’è da credere che si tratti di un mercato realmente redditizio e ricco di opportunità per tutti coloro che hanno intenzione di affrontarlo con le armi giuste.

Cosa non bisogna fare?

Anche in questo caso il consiglio migliore che Web Marketing Aziendale può darti è quello di abbandonare ogni tipo di “fai da te”, molto pericoloso in termini di risultati e di investimenti (anche se minimi) inutili quanto dannosi.

Il mercato dell’e-commerce, come mostrano i dati ufficiali è molto prospero e ricco di opportunità di crescita e, in molti casi, di rinascita per le imprese italiane messe sempre più in ginocchio da una politica economica e fiscale sbagliata che ha privilegiato i grandi lasciando a terra i piccoli imprenditori e i commercianti.

Tuttavia è onesto quanto fondamentale informarti sui pericoli che derivano da una gestione errata e improvvisata di questo modo di fare impresa attraverso la rete. La concorrenza è tanta e non basta aprire un negozio virtuale per sperare di attrarre compratori e fare soldi, specialmente se la scelta è quella di rivolgersi ad un mercato estero come quello cinese, molto diverso dal nostro e inserito in un quadro normativo totalmente differente da quello italiano!

Quando si decide di allargare i propri orizzonti professionali, è doveroso rivolgersi a professionisti seri ed onesti che sappiano davvero fare il proprio mestiere e non solo predicarlo su un blog come questo o su siti specializzati.

Rialzarsi ed emergere sulla folta concorrenza che esiste in ogni settore commerciale è possibile quanto doveroso in un momento difficile e critico come quello che viviamo oramai da anni ma bisogna necessariamente pianificare con attenzione i passi da compiere e farsi aiutare da chi può davvero fornire un contributo importante al tuo progetto.

Buon business
Stefania

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5 min readPublished On: Febbraio 13th, 2013Last Updated: Giugno 25th, 2023Categories: Web MarketingTags:

About the Author: stefania saraceno

Avatar di stefania saraceno

2 Comments

  1. Avatar di cassolato
    cassolato Febbraio 19, 2013 at 5:08 pm - Reply

    articolo cina

  2. Avatar di Alessandro
    Alessandro Settembre 17, 2014 at 5:08 am - Reply

    Credo sia importante parlare di questi argomenti per far comprendere agli imprenditori italiani che arrivare in Cina si può, naturalmente con i giusti strumenti e con la giusta pazienza. Qualcuno (specie in alcuni settori specifici in cui l’Italia è forte, come quello delle macchine utensili) lo sta già facendo usando alcuni e-commerce di nicchia. Ma penso si possa fare di meglio.
    Attenzione a quella che mi pare una piccola imprecisione nell’articolo: Taobao è un e-commerce molto interessante, ma è presente con due diverse modalità. La prima è quella C2C, più facilmente accessibile: privati vendono ad altri privati i propri oggetti, come su eBay. La seconda è quella B2C, da azienda a cliente finale, che si chiama Tmall e non è così facilmente accessibile.
    Su Tmall è possibile creare un proprio shop online personalizzato, ma bisogna pagare una quota di accesso e sono richieste alcune certificazioni. Insomma, non è proprio banale (ma nemmeno difficilissimo!). Come dicevi tu sarebbe utile rivolgersi a qualcuno che conosca bene la materia e possa aiutare nella gestione dell’apertura dello store.

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