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Nella giornata di ieri la cybersfera cinese è stata assalita da milioni di richieste d’acquisto online: follia collettiva? No, festa dei single … D’assalto!
La giornata dell’11 novembre, in Cina, si è chiusa con un fatturato da capogiro per i maggiori portali di e-commerce del Paese: 5,7 miliardi di dollari spesi in sole ventiquattro ore!
Che cosa ha scatenato questa vera e propria corsa allo shopping online?
La motivazione ufficiale è il particolare allineamento di quattro numeri “singoli” che hanno segnato la data di ieri: 11/11.
In realtà, nel 2009, Jack Ma, il fondatore del colosso Alibaba (il sito di commercio elettronico più famoso del continente asiatico) decise di adottare questa data come giorno da dedicare agli sconti eccezionali su tutti gli acquisti online realizzati attraverso i portali di sua proprietà, tra cui, compaiono anche Tmall.com e Taomao.com.
Il fatturato raggiunto nel 2012 è stato di oltre tre miliardi di dollari ma Mr Ma, non contento, ha puntato a cifre da capogiro, stabilendo che per quest’anno, la web – shopping mania dei suoi connazionali avrebbe dovuto raggiungere i 5 miliardi di dollari.
Obiettivo più che centrato visto che li ha superati di ben 700 milioni!
Da mezzanotte e un secondo di lunedì i siti di e-commerce cinesi sono stati letteralmente assaliti da orde virtuali di compratori di ogni genere. I beni acquistati sono stati i più svariati: prodotti elettronici, biancheria per la casa, lingerie, cosmetici, libri, scarpe, vestiti e perfino un diamante da 13 carati pagato la bellezza di due milioni di euro da una facoltosa signora cinese che in questo modo, si è forse illusa di compensare la sua condizione di single da mille e una notte!
Un altro single facoltoso si è, invece, regalato una BMW da 40.000 euro, come a dire … “ toglietemi tutto (anche l’anima gemella) ma non l’amore per lo shopping!”
Sta di fatto che, sei minuti dopo la mezzanotte, il sistema di pagamento online Alipay aveva già registrato la cifra record di un miliardo di yen (123 milioni di euro) di transizioni realizzate sui tre maggiori portali di commercio elettronico cinese.
Ma qual è stato il vero motivo di questa corsa sfrenata al migliore acquisto?
Il fenomeno dello shopping online, in Cina, è presente tutto l’anno con una previsione di circa 300 miliardi di dollari di fatturato per il 2015.
Eppure, in sole ventiquattro ore, ha determinato un boom di vendite senza precedenti.
Il vero motivo è da ricercarsi, probabilmente, negli sconti speciali offerti per celebrare lo status di zitelle di tutto rispetto o di play boy incalliti e senza fissa “compagna” di alcuni milioni di cittadini cinesi: fino al 50% in meno su qualsiasi prodotto acquistato.
Non male, per un paese che fino a poco tempo fa non riusciva a garantire alcuna forma di benessere ai suoi cittadini!
Oggi, invece, la Cina si sta abilmente risollevando in molti settori economici ed è proprio nel Paese più popolato del mondo che risiede la piattaforma di e-commerce più grande del globo, Alibaba, che nel 2012 ha superato il fatturato combinato di Amazon e di Ebay.
Insieme al fatturato di questi colossi del web cresce anche il consumo interno cinese e, ovviamente, il livello di benessere dei cittadini.
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Davvero il commercio elettronico può aiutare così tanto un Paese a risollevarsi dalla povertà (nel caso della Cina) o dalla crisi economica peggiore degli ultimi ottant’anni (nel caso dell’Italia)?
Questi e tanti altri dati non difficili da reperire sul web e sulle maggiori testate economiche europee, indicherebbero proprio che questa è una delle strade da seguire per ridare vigore e ossigeno alle piccole e medie imprese in particolar modo.
Il motivo “principe” per puntare proprio sul web e sulle vendite online risiede nella possibilità di raggiungere mercati esteri anche molto lontani da noi.
Il made in Italy è un simbolo di garanzia e di soddisfazione per chi, il Bel Paese, lo sogna e ne apprezza la manifattura artigianale dei suoi prodotti.
E’ per questo che l’Italia è famosa e amata in tutto il mondo, anche in Cina!
Se solo ce lo ricordassimo più spesso, forse, riusciremmo anche vedere oltre la punta del nostro naso …
Buon lavoro,
Stefania
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