Influencer marketing, la strategia che funziona nell’era dei social

Influencer marketing
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Sono quasi tutti giovani, belli e soprattutto ricchi. Perché guadagnano fino a 18 mila dollari per un solo post. Perché la gente ama gli influencer e perché l’influencer marketing funziona…

In questi giorni, sul web si parla tanto di influencer marketing e, nello specifico, degli influenze più famosi e più pagati al mondo. Quanto pagati? Beh, se non hai ancora letto uno dei tanti articoli sull’argomento, sappi che c’è chi guadagna fino a 18 mila dollari per un post.

E se ti stai chiedendo quanto guadagni Chiara Ferragni, sappi che neanche lei se la passa male anche se nella classifica dei più pagati è solo (si fa per dire) sesta. Ma al di là delle hit parate, quello di cui vorrei parlarti è dell’influencer marketing e del perché funzione nell’era dei social network.

Cosa è l’influencer marketing

Cosa è l’influencer marketing? Una strategia di marketing davvero efficace. Potremmo definirlo come la diffusione su blog, vlog e social media di foto, video e commenti da parte di personaggi famosi con migliaia, anzi milioni, di followers.

Non fanno pubblicità diretta, ma endorsement… Ecco la definizione che Wikipedia dà di influencer marketing o marketing d’influenza. “… Per influenza si intende non tanto la coercizione ad adottare un comportamento di consumo, quanto una scelta libera ma, al tempo stesso di fatto in un certo senso condizionata di comprare un bene o fruire di un servizio per aumentare il proprio prestigio sociale, tipico esempio l’acquisto di un bene”.

 

I 4 principali tipi di influencer sui social media in base ai follower

Nel campo dell’influencer marketing, uno dei sistemi più intuitivi per distinguere i creator è guardare quanti follower hanno. Ogni categoria offre vantaggi diversi, che condizionano il tipo di collaborazione possibile e i risultati ottenibili per un brand.

1. Mega Influencer (oltre 1 milione di follower)

I mega influencer sono vere e proprie star: attori, cantanti, sportivi o figure che sono ormai celebri anche fuori dai social media. Hanno una visibilità straordinaria e possono parlare a milioni di persone in pochi minuti. Solitamente, i brand scelgono questi profili quando vogliono farsi conoscere al grande pubblico o lanciare campagne con enorme risonanza.

Va però considerato che lavorare con loro comporta costi molto elevati e, paradossalmente, l’engagement (cioè il coinvolgimento diretto dei fan) può essere inferiore rispetto ai creator meno seguiti, proprio perché la loro community è molto ampia e variegata.

Tra i mega influencer italiani più famosi ci sono:

  • Khaby Lame, il fenomeno di TikTok con oltre 160 milioni di follower a livello globale;
  • Chiara Ferragni, regina indiscussa della moda digitale, con circa 29 milioni su Instagram;
  • Gianluca Vacchi, celebre per il suo stile di vita originale, con più di 22 milioni su Instagram.

2. Macro Influencer (tra 100.000 e 1 milione di follower)

I macro influencer sono creator con community importanti, spesso attivi in ambiti precisi come moda, viaggi, sport, bellezza o tecnologia. Non sono star internazionali, ma sono comunque molto noti e stimati nel loro settore, producono contenuti curati e coinvolgono il pubblico con uno stile autentico.

I brand li scelgono quando vogliono raggiungere tante persone, ma senza rinunciare a una comunicazione più personale e credibile.

Ecco alcuni macro influencer italiani di rilievo:

  • Valentina Ferragni(moda e lifestyle);
  • Chiara Biasi(viaggi e fashion);
  • Melissa Satta(sport, moda e benessere);

3. Micro Influencer (da 1.000 a 100.000 follower)

I micro influencer sono spesso veri appassionati o esperti di settori di nicchia come cucina, benessere, design, arte, libri o gaming. Hanno un rapporto diretto e sincero con i follower, e anche se i numeri non sono da record, godono di grande fiducia.

Proprio per questo, sono perfetti per campagne mirate dove più che i grandi numeri contano la qualità e l’efficacia delle interazioni. La loro autenticità fa davvero la differenza quando il brand vuole costruire relazioni solide con target molto specifici.

4. Nano Influencer (meno di 1.000 follower)

I nano influencer hanno piccole community, spesso legate a un territorio o a un interesse molto ristretto. Le loro collaborazioni sono quasi sempre spontanee oppure basate sullo scambio prodotto, ma proprio grazie a questa autenticità riescono a generare molto passaparola.

Sono profili ideali per chi vuole testare un nuovo prodotto o servizio, o per i brand che puntano a inserirsi in contesti molto specifici o locali.

Conoscere questi diversi tipi di influencer è essenziale per scegliere la strategia giusta: ogni categoria può essere preziosa, ma la scelta deve sempre dipendere dagli obiettivi e dal pubblico che si desidera raggiungere.

La differenza tra influencer e testimonial

Il mondo digital e quello dei social non hanno semplicemente trasformato i testimonial in influencer come potrebbe pensare qualcuno. L’attore, il calciatore o il vip che compare nello spot tv o sul manifesto di un particolare brand è il testimonial.

Tutti sappiamo che quel volto noto è stato pagato per “prestare” il suo volto per quella pubblicità. Eppure questa è una tecnica di marketing sempre verde perché il volto noto ispira sempre una certa fiducia.

Al contrario dei testimonial, gli influencer non compaiono in spot o messaggi promozionali realizzati da un certo brand piuttosto che un altro, ma grazie alla loro intensa attività sui social (e soprattutto l’enorme numero di fan/followers che li segue quotidianamente) non si limitano alla promozione di prodotti.

Anzi, il loro ruolo viene percepito quasi come super partes. Un intenditore di moda, macchine, tecnologia o quant’altro che testa un prodotto e lo recensisce per tutti i suoi fan. E quindi ispirano più fiducia nelle persone. Molta più di quella che, ovviamente, ispira un brand che auto promuove se stesso. E perfino di più dei testimonial…

Condividono ogni giorno pensieri e momenti di vita quotidiana con i loro follower e questo permette agli influencer di costruire un rapporto reale. Da parte loro, fan/follower o seguaci che siano ricambiano con un sentimento di piena fiducia nei loro consigli

L’influencer ha saputo guadagnarsi il rispetto e la fiducia di milioni di persone. E questo gli ha permesso di diventare lui/lei stesso un brand in grado di generare business molto redditizi.

Perché gli influencer piacciono tanto

Piacciono perché ispirano fiducia. Sono reali. Persone. Pensaci un attimo… Un brand può spendere milioni di euro per uno spot con effetti speciali spettacolari per lanciare un proprio prodotto e ottenere risultati inferiori di quelli che avrebbe con un post di 10 righe…

Forse ti sembrerà strano, ma è proprio quel carattere amatoriale, homemade a fare la differenza.

Intenzionale o no, il video che una influencer gira con uno smartphone davanti ad uno specchio mentre prova un trucco per gli occhi fa scattare una delle leve più potenti nella mente del consumatore…

Sai qual è?

Sto parlando della percezione di genuinità. E non c’è effetto speciale che tenga. Se la mia mente percepisce che chi mi sta di fronte (nel video) mi sta sinceramente suggerendo quel prodotto, la mia voglia di averlo crescerà in maniera esponenziale. C’è l’autenticità, c’è lo storytelling, c’è tutto quello che serve per vendere…

#sponsorizzato?

Gli influencer hanno sempre maggior peso nel mondo del marketing, per questo pochi giorni fa l’Autorità Antitrust ha invitato le star dei social a seguire regole più stringenti nei post con finalità promozionali di prodotti.

L’idea del Garante è quella di creare un hashtag come #sponsorizzato o #prodottofornitoda. Funzionerà? Personalmente ho parecchi dubbi che un’effettiva e rigida applicazione di queste regole sarà possibile nel breve termine… in futuro, chissà.

E adesso ti svelo tutto

Ok, se sei arrivato fin qui adesso posso finalmente soddisfare la tua curiosità più morbosa (scherzo) e svelarti quanto guadagnano gli influencer più pagati del mondo.

I 5 influencer più pagati al mondo nel 2024

  1. MrBeast (Jimmy Donaldson)
    • Piattaforme: YouTube, Instagram, TikTok
    • Follower totali: oltre 500 milioni
    • Guadagni annuali: 85 milioni di dollari
    • MrBeast è stato nominato il creatore di contenuti più pagato del 2024 da Forbes, grazie a video virali, collaborazioni con brand e iniziative imprenditoriali come MrBeast Burger e Feastables. Wikipedia
  2. Cristiano Ronaldo
    • Piattaforma: Instagram
    • Guadagno per post sponsorizzato: 3,2 milioni di dollari
    • Secondo Hopper HQ, Ronaldo è l’influencer che guadagna di più per singolo post su Instagram, grazie alla sua immensa popolarità globale. Fonte
  3. Khaby Lame
    • Piattaforme: TikTok, Instagram
    • Guadagni annuali: 16 milioni di dollari
    • Il creator italiano è diventato una star globale con i suoi video umoristici e senza parole, attirando numerose collaborazioni con brand internazionali.
  4. Charli D’Amelio
    • Piattaforme: TikTok, Instagram
    • Guadagni annuali: 23,5 milioni di dollari
    • Charli continua a dominare la scena dei social media con la sua presenza su TikTok e collaborazioni con marchi di moda e bellezza.
  5. Virat Kohli
    • Piattaforma: Instagram
    • Guadagno per post sponsorizzato: circa 1,4 milioni di dollari
    • La star del cricket indiano è tra gli atleti più influenti su Instagram, con guadagni significativi per ogni post sponsorizzato. Instagram account NowIndia

Influencer italiani: Chiara Ferragni

Chiara Ferragni continua a essere una delle influencer italiane più rilevanti a livello globale.
Sebbene i dati specifici sui suoi guadagni per post non siano pubblicamente disponibili, la sua influenza nel settore della moda e le collaborazioni con marchi di lusso suggeriscono compensi elevati per i contenuti sponsorizzati.

Quanto guadagnano gli influencer per post nel 2025?

Nel 2025, le tariffe per i post sponsorizzati continuano a crescere, seguendo l’espansione del mercato dell’influencer marketing e l’aumento della fiducia dei brand in questo canale. Secondo dati aggiornati forniti da Shopify, i guadagni variano sensibilmente in base alla dimensione della fanbase e al livello di coinvolgimento (engagement rate) che un influencer riesce a generare. Ecco una panoramica delle tariffe medie:

  • Nano-influencer (500–10.000 follower): $10–$100 per post
    Ideali per campagne locali o di nicchia, i nano-influencer spesso presentano un tasso di engagement molto alto. Nonostante i compensi contenuti, offrono autenticità e un rapporto diretto con il pubblico.
  • Micro-influencer (10.000–50.000 follower): $100–$500 per post
    Con una community solida ma ancora gestibile, i micro-influencer sono perfetti per le aziende che vogliono promuovere prodotti con un budget moderato e una comunicazione più personale.
  • Mid-tier influencer (50.000–500.000 follower): $500–$5.000 per post
    Questi creator rappresentano un equilibrio tra visibilità e autenticità. Sono spesso professionisti del settore e lavorano con contratti strutturati, offrendo contenuti curati e in linea con le esigenze dei brand.
  • Macro-influencer (500.000–1 milione di follower): $5.000–$10.000 per post
    Hanno un’enorme visibilità e sono spesso presenti su più piattaforme. Collaborare con loro può portare un’esposizione massiva, ma richiede investimenti più consistenti.
  • Mega-influencer (oltre 1 milione di follower): oltre $10.000 per post
    Spesso celebrità o personaggi pubblici, i mega-influencer lavorano con i più grandi marchi globali. Le loro collaborazioni possono includere pacchetti multipiattaforma, video dedicati, eventi live e altri formati ad alto impatto.

Va precisato che queste tariffe sono indicative e possono variare a seconda di diversi fattori: settore di riferimento, formato del contenuto (foto, video, stories, reel), livello di professionalità dell’influencer, durata della campagna, diritti di utilizzo del contenuto, e metriche di performance promesse.

Inoltre, con l’evoluzione dell’AI generativa e degli strumenti di analisi, nel 2025 i brand sono sempre più attenti non solo ai numeri di follower, ma anche alla qualità delle interazioni, alla coerenza dei valori tra influencer e marchio, e alla capacità di produrre contenuti originali e coinvolgenti.

Per un’azienda che desidera investire nell’influencer marketing, è fondamentale valutare non solo il prezzo per post, ma anche il ritorno sull’investimento (ROI), monitorando parametri come la copertura, il tasso di click, il traffico generato e – soprattutto – le conversioni.

Mica male la vita da influencer, vero?

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About the Author: Giorgio Valleris

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Copy con la passione per la comunicazione, per il tennis e per la moto. Giornalista dal 2007, si specializza nel mondo del Web Content e delle Media Relations. Se la cava meglio con la penna che con la racchetta, ma non diteglielo...

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