Actions on Google
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Assistenza ma soprattutto shopping online. Questa piattaforma offre nuove opportunità per utenti e soprattutto per chi fa business online

Prima di raccontarti come Actions on Google sta cambiando (e forse rivoluzionerà) la user experience e il modo di fare acquisti online, ti chiedo di fare un passo indietro…

Circa sei mesi fa, Google aveva annuncia ufficialmente l’arrivo delle Actions on Google in italiano. Grazie alle Actions l’Assistente virtuale del colosso di Mountian View non si limitava più a rispondere a semplici domande vocali, ma puntava ad offrire un’esperienza più ricca attraverso delle app e servizi molto diversi tra loro.

La notizia, almeno qui in Italia, non ha avuto una eco eccezionale. Eppure sottovalutare quelle che sono le sue potenzialità sarebbe un errore. E in questo articolo ti spiegherò perché. E ti parlerò, soprattutto, di come potrà modificare non tanto il rapporto con i tuoi clienti e i tuoi lead, quanto il modo di farsi trovare e interagire con loro.

Vediamo ora cosa è Actions on Google e di cosa si tratta esattamente.

Actions on Google permette agli sviluppatori di creare applicazioni specifiche per l’Assistente Google semplicemente appoggiandosi alle tecnologie di Big G. In questo modo diventa possibile sviluppare app di conversazione bidirezionale per l’Assistente Google, dai giochi alla domotica.

In realtà, il progetto non è nuovo ma risale al 2016. La piattaforma Actions semplifica l’utilizzo di Assistant in quanto consente agli utenti di interagire con il proprio dispositivo senza digitare sulla tastiera.

E la possibilità di integrarsi con app di terze parti rende più semplice l’impiego di questo strumento su tutti i device, a partire dagli smartphone (iOS e Android).

Il mercato degli assistenti vocali

Google Home

L’obiettivo è chiaro: puntare sempre di più sulla ricerca vocale. Dopo anni in cui, a parte Siri, sembrava che i maggiori brand snobbassero questo tipo di ricerca, ecco che la vocal search è tornata prepotentemente di moda. Non solo Google Home, ma anche Alexa di Amazon e Cortana di Microsoft.

Sgomberiamo subito il campo da possibili equivoci. Questi assistenti vocali hanno fatto e stanno facendo passi da gigante, ma, almeno per il momento, restano legati ad un paradigma di domanda-risposta e non sono ancora in grado di sostenere una conversazione fluida e continua.

Ci arriveremo.

Il punto è che negli States ormai quasi un americano su due si affida ad un assistente vocale. Questo trend, che presto coinvolgerà anche il mercato europeo e italiano, ha portato le aziende ad investire sempre di più in questa tecnologia.

Actions on Google

Tornando ad Actions on Google, le potenzialità di questa nuova tecnologia sono evidenti. Le aziende possono sviluppare le loro app e integrarle con i device Google per migliorare la user experience in modo significativo (e conquistare nuovi lead).

Più info su Actions on Google: https://developers.google.com/assistant/console

Dai dispositivi che comandano la temperatura che già “circolano” da qualche mese e che permettono di impostare la temperatura desiderata indicandola semplicemente con la voce attraverso comandi tipo “Ehi Google, punta la temperatura a 22 gradi”. E il nostro assistente virtuale probasbilmente ci risponderà: “Certo, temperatura impostata a 22 gradi!”.

La domotica permette una straordinaria integrazione con dispositivi che altrimenti (nel caso di Google Home) avrebbero un’utilità tutto sommato limitata. Alcune persone che conoscono lo utilizzano praticamente solo come sveglia e come timer per controllare il tempo di cottura degli spaghetti!

In realtà Actions on Google permette di fare di più e può diventare uno strumento di marketing da non sottovalutare… Perché sempre più persone chiederanno a voce a Google dove si trovano determinati negozi o attività nelle vicinanze.

Esselunga spesa online

Non a caso alcune aziende stanno già investendo in questa tecnologia. Come ad esempio Esselunga che ha implementato il suo servizio di spesa online con la possibilità di aggiungere comodamente gli articoli nella lista della spesa con un comando vocale.

Non l’ho ancora provata. Lo farò presto e vi farò sapere come funziona :-).

Ma non solo brand famosi nelle app già disponibili su Actions. Tra le altre mi ha colpito Daphne Trails, un servizio che ti aiuta a scoprire cantine vinicole a o pianificare una gita enogastronomica grazie ad un database che comprende 13 mila cantine tra cui cercare e che si ordinano automaticamente in base alla distanza dalla tua posizione corrente o da un’altra localizzazione prescelta.

Questi sono solo alcuni esempi che però dimostrano come Actions modificherà (o sta modificando) l’esperienza di acquisto degli utenti. E conoscere in tempo queste dinamiche è fondamentale per i business che vogliono farsi trovare dal proprio target offrendo una experience multicanale che vada anche oltre il sito web o lo shop online ufficiale.

E sempre a proposito di acquisti…

Fare shopping con l’assistente di Google

Google ha introdotto ufficialmente un nuovo sistema “Shopping Actions” che offre una soluzione dedicata alla gestione degli acquisti online.

In pratica consente a chi naviga di comprare un qualsiasi prodotto direttamente dalle Serp del motore di ricerca oppure attraverso l’Assistente Google, sempre mediante comandi vocali.

Conclusione

La nuova piattaforma firmata da Google è ancora agli inizi. Tuttavia non è un semplice tools che può potenziare il tuo brand ma, come ti dicevo in precedenza, rappresenta un’anticipazione di quello che presto sarà un nuovo modo di fare acquisti online.

Conoscerlo oggi ti può permettere di affrontare meglio le tue sfide imprenditoriali di domani.

Come diceva Benjamin Franklin: “Tu puoi ritardare, ma il tempo non lo farà”.

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4,6 lettura minimaPubblicato il: Novembre 14th, 2018Ultimo aggiornamento: Luglio 7th, 2023Categorie: Web Marketing, Ecommerce, Marketing wiki, Opportunità dal web, Strategie e Tecniche di MarketingTag: ,

About the Author: Giorgio Valleris

Avatar di Giorgio Valleris
Copy con la passione per la comunicazione, per il tennis e per la moto. Giornalista dal 2007, si specializza nel mondo del Web Content e delle Media Relations. Se la cava meglio con la penna che con la racchetta, ma non diteglielo...

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