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In breve: “Come fare video marketing” oggi significa unire strategia, contenuti e distribuzione con strumenti di intelligenza artificiale che velocizzano ideazione, produzione, localizzazione e analisi. Risultato atteso: più copertura, più retention, più conversioni a parità di budget.
Il video è diventato il formato più potente per raccontare un brand, spiegare un prodotto e spingere all’azione. L’AI non sostituisce la creatività, ma riduce attriti: genera idee, aiuta a scrivere script, crea storyboard, automatizza sottotitoli, traduce, fa voice-over, migliora luci e audio, estrae highlight e ottimizza la distribuzione per ogni canale. In questa guida vediamo come fare video marketing, passo dopo passo, con un metodo replicabile e strumenti concreti.
Se stai costruendo un funnel completo, leggi anche:
AI Lead Generation e
Guida Lead Generation.
Perché puntare sui video ora
- Attenzione e fiducia: il video è il formato che più di ogni altro cattura lo sguardo e costruisce empatia. In pochi secondi comunica tono, personalità e prova sociale. È il modo più diretto per far percepire valore e competenza.
- Versatilità: si adatta a ogni fase del funnel e a ogni canale. Puoi usarlo per tutorial, demo prodotto, case study, webinar, contenuti UGC, short verticali o campagne ads. Cambia solo il taglio, non la potenza comunicativa.
- Scalabilità AI: oggi creare contenuti video è più veloce. L’intelligenza artificiale accelera scrittura di script, sottotitoli, traduzioni, montaggio e clip social, riducendo tempi da giorni a ore.
- Impatto SEO: i video aumentano il tempo sul sito, migliorano il posizionamento con rich snippet dedicati e vengono valorizzati nelle ricerche esplorative delle AI. È un segnale forte di autorevolezza e coinvolgimento.
La base: strategia prima della produzione
“Come fare video marketing” non significa accendere la camera, ma costruire una strategia. Prima di registrare serve capire pubblico, obiettivi e messaggi chiave.
1) Definisci obiettivi e metriche
- Obiettivo: chiarisci se vuoi generare awareness, lead, vendite, supporto post-vendita o attrarre nuovi talenti.
- KPI: misura CTR, view-through rate, watch time, retention a 30/60/90 secondi, conversion rate, CPL, CAC e revenue attribuito.
- Formula rapida ROI: ROI = (Ricavi attribuiti ai video – Costi di produzione e media) / Costi totali. Un ROI positivo nei primi 60–90 giorni indica una strategia efficace.
2) ICP e momenti chiave
Conosci il tuo pubblico ideale (ICP). Analizza i problemi, il linguaggio e i momenti in cui cerca risposte. I migliori video nascono dalle domande più frequenti: come funziona, quanto costa, confronto A vs B, prove sociali, obiezioni tipiche. Ogni risposta può diventare un format.
3) Scelta dei format
- How-to: tutorial pratici, setup e risoluzione di problemi comuni.
- Demo prodotto: mostrare il valore con tour guidati, confronti o unboxing.
- Case study: racconta storie reali, con numeri e risultati misurabili.
- Q&A / FAQ: rispondi alle domande che arrivano da commenti o customer care.
- Webinar / live: format lunghi che generano contenuti riusabili in clip più brevi.
- Short verticali: 30–45 secondi con hook forte e CTA soft, perfetti per social e mobile.
- Behind the scenes: mostrare processo, persone e cultura rafforza la fiducia nel brand.
Stack AI per il video marketing: cosa automatizzare
Automatizzare non significa togliere umanità, ma liberare tempo per la parte creativa. Scegli pochi strumenti, chiari nei ruoli.
- Ideazione: genera topic, keyword cluster e angoli narrativi con assistenti AI.
- Script: scrittura, dialoghi e CTA variabili per test A/B.
- Storyboard: elenca scene, B-roll e prompt per generare immagini o video di supporto.
- Produzione: usa tool per teleprompter, riduzione rumori e bilanciamento luci.
- Post: automatizza sottotitoli, traduzioni, voice-over e adattamenti per formati diversi (16:9, 1:1, 9:16).
- Repurposing: estrai clip verticali, momenti chiave o citazioni per i social.
- SEO e distribuzione: genera titoli, descrizioni, capitoli e pianifica pubblicazioni multi-canale.
- Analytics: traccia retention, drop-off e conversioni per ottimizzare i video successivi.
Un setup efficace può includere: ChatGPT API per script e ideazione; Make.com per automazioni di workflow; la suite QuantIQ AI con AgentIQ per agenti addestrabili e chatbot esterno integrabile sul sito per qualificare in tempo reale il traffico video; strumenti di sottotitoli e traduzione; e un editor video per la rifinitura manuale.
Toolbox AI per il video marketing
Scegli gli strumenti in base a obiettivo, qualità e canale. L’obiettivo non è avere tutto, ma un flusso coerente.
OpenAI Sora / Sora 2
- Cosa fa: genera video realistici da testo, immagini o clip. Con Sora 2 migliora controllo creativo e sincronizzazione audio.
- Quando usarlo: per concept, spot, B-roll sintetici o prototipi narrativi.
- Note: durata fino a 60 secondi circa, variabile secondo piattaforma o editor integrato.
Google DeepMind Veo
- Cosa fa: crea video con taglio cinematografico e resa fisica realistica. Le ultime versioni integrano suoni ambientali e dialoghi.
- Quando usarlo: per storytelling visivo o scene immersive integrate con Gemini e l’ecosistema Google.
- Note: le anteprime pubbliche generano clip brevi; verifica l’accesso nel tuo account Gemini/Whisk.
HeyGen
- Cosa fa: crea video da testo con avatar realistici, voci naturali e brand kit. Supporta 1080p/4K, sottotitoli e multilingua.
- Quando usarlo: per tutorial, localizzazioni, demo o contenuti HR e formazione.
- Note: ideale per scalare produzioni “parlate in camera” senza studio o set.
Altri da valutare
- Runway e Pika: ottimi per generare o estendere clip e transizioni creative.
- Descript e Premiere Pro (con AI): montaggio avanzato, overdub, denoise e sottotitoli.
Come integrarli nel flusso
- Ideazione: crea una board di prompt e genera più varianti di hook per test.
- Produzione: usa Sora o Veo per B-roll o scene narrative, HeyGen per parti “talking head”.
- Post: automatizza sottotitoli, formati multipli e clip verticali.
- SEO/Distribuzione: ottimizza titoli, capitoli e schema VideoObject, pubblica su più canali.
Checklist legale e brand safety
- Assicurati dei diritti su asset, musica e volti. Se usi AI, dichiara quando il contenuto è generato artificialmente.
- Rispetta privacy e GDPR se i video raccolgono dati o tracciano lead.
- Mantieni coerenza visiva e verbale: colori, font, tono e CTA devono essere riconoscibili.
Processo end-to-end: come fare video marketing in 10 passi
1) Ricerca temi e keyword
Tutto parte dalle domande reali delle persone. Ascolta clienti, community e team di supporto. Incrocia ciò che chiedono con le keyword a intento informativo o commerciale, così da costruire cluster coerenti. Ogni video deve rispondere a una singola domanda e promettere una soluzione chiara: *un titolo = un problema risolto.*
2) Outline con messaggio unico
Un video funziona quando trasmette un messaggio principale, non dieci. Struttura la scaletta in cinque blocchi: hook iniziale, contesto, dimostrazione, prova sociale e CTA finale. Ogni parte deve reggersi su una frase semplice. Se servono più righe per spiegarla, probabilmente è troppo complessa.
3) Script parlato, non recitato
Scrivi come se stessi spiegando qualcosa a un amico. Frasi brevi, verbi diretti, tono naturale. Evita il linguaggio da brochure. Prepara due versioni: una più lunga per YouTube, una corta per shorts o Reels. Aggiungi indicazioni visive nel testo (call-out, transizioni, parole da evidenziare).
4) Storyboard essenziale
Non serve un documento cinematografico. Bastano scene numerate con obiettivo, B-roll e testo sullo schermo. Puoi aggiungere prompt per generare immagini o clip di supporto con l’AI. Pianifica pause e stacchi naturali: renderanno il montaggio più fluido.
5) Setup leggero ma pulito
Non serve uno studio, ma serve ordine.
- Usa una luce morbida frontale e uno sfondo pulito o brandizzato.
- Tieni il microfono vicino alla bocca e riduci il rumore di fondo.
- Inquadra a mezzo busto, con gli occhi sul terzo superiore dello schermo.
- Se usi un teleprompter, leggilo come guida, non come copione rigido.
6) Riprese: prima l’hook
I primi 3 secondi decidono se il pubblico resta o scorre via. Registra più versioni di apertura con formule che generano curiosità: “Se devi scegliere tra X e Y, ecco il metodo giusto.” “Oggi ti mostro i 3 errori che ti fanno perdere clienti.” Provane diverse, poi analizza quale mantiene più spettatori.
7) Montaggio per ritmo
Il montaggio è la seconda scrittura.
- Taglia tutto ciò che non serve. Una clip = un’idea.
- Inserisci B-roll o grafica solo se migliorano la comprensione.
- Genera sottotitoli automatici e correggili. Inserisci parole chiave rilevanti.
- Usa una musica di sottofondo leggera. La voce deve restare protagonista.
Il ritmo è più importante degli effetti: se il video “respira”, lo spettatore resta.
8) Versioning e formati
Ogni piattaforma richiede un linguaggio visivo diverso.
- YouTube: formato 16:9, video lunghi con capitoli e descrizioni SEO.
- Reel, TikTok, Shorts: formato 9:16, 30–45 secondi, hook forte e payoff chiaro.
- LinkedIn: 1:1 con testo introduttivo e tono professionale.
- Landing page: 16:9 breve, pensato per convincere o spiegare un prodotto.
Adattare il formato non è un vezzo, è ciò che massimizza la resa di ogni contenuto.
9) SEO video
Per fare video marketing non bisogna ignorare la SEO e un buon video può non performare se non è ottimizzato.
- Title: chiaro, con la promessa del beneficio. Evita titoli clickbait.
- Description: scrivi 2–3 paragrafi che raccontino il valore del video, includendo parole chiave e link utili.
- Chapters: aggiungi timestamp con keyword. Migliora la navigazione e il posizionamento in SERP.
- Thumbnail: poche parole leggibili e una promessa visiva. Funziona meglio di immagini generiche.
- Transcript: pubblicalo nel CMS per aiutare accessibilità e ranking.
- Schema: inserisci il markup
VideoObject
per rendere il contenuto visibile alle AI search e ai motori.
10) Distribuzione e follow-up
Un video pubblicato non è un video finito. È solo l’inizio.
- Invialo nella newsletter con una GIF o un’anteprima accattivante.
- Condividilo sui social con takeaway numerati o citazioni forti.
- Integra clip brevi come risposte automatiche nei chatbot del sito.
- Fai remarketing: mostra una clip da 15 secondi a chi ha visto oltre il 50% ma non ha cliccato.
L’obiettivo è creare un ciclo: ogni video alimenta il successivo, migliora la conoscenza del pubblico e rende più precisi i contenuti futuri.
AI in pratica: prompt utili
Prompt per l’ideazione dei topic
Agisci come strategist video per [settore]. Genera 20 idee “Come fare [compito]” con difficoltà crescente, ognuna con hook di 10 parole, due obiezioni e una CTA che inviti alla prova gratuita.
Usalo per stimolare brainstorming rapidi: l’AI ti fornisce una mappa di idee già ordinate per livello di difficoltà, complete di hook e call-to-action. Ideale per costruire mini-serie coerenti o rubriche settimanali.
Prompt per lo script
Scrivi uno script parlato di 90 secondi su “[tema]”. Struttura: Hook <12 parole | Contesto concreto | 3 step chiari | Micro-case con numero | CTA. Linguaggio colloquiale, verbi attivi, frasi brevi.
Perfetto per creare video diretti e comprensibili. Il linguaggio rimane naturale, con ritmo parlato, esempi concreti e call-to-action che spingono all’azione senza sembrare forzate.
Prompt per il repurposing
Estrai 8 clip verticali da 20–30 s con titolo e sottotitolo on-screen. Seleziona momenti con picco emotivo o informativo e proponi 2 varianti di hook.
Serve per moltiplicare la resa di un video lungo: da un singolo contenuto puoi ottenere decine di clip ottimizzate per Reels, Shorts o TikTok, già pronte per i test A/B.
Localizzazione e accessibilità
Rendere un video accessibile e adatto a più mercati non è un optional: aumenta reach e professionalità.
- Sottotitoli: sempre presenti. Migliorano comprensione e fruizione anche senza audio.
- Traduzioni: adatta titoli, descrizioni e CTA al mercato locale. Aggiorna esempi, valute e riferimenti culturali.
- Voice-over: inizia con voci AI naturali per test, poi passa a doppiaggi umani per i video di punta.
- Layout: mantieni testo entro la safe area, con contrasto alto e font leggibili su mobile.
Piano editoriale da 90 giorni
L’obiettivo è creare ritmo e continuità. Per fare video marketing e farlo bene è meglio pubblicare con costanza che inseguire la perfezione. Frequenza minima: 1 video lungo e 2 short a settimana.
- Settimane 1–2: definisci i 4 pillar tematici, 12 video “how-to” e 8 case study.
- Settimane 3–6: produci 6 long form e 18 short. Testa 3 thumbnail diverse per ogni video.
- Settimane 7–10: traduci in doppia lingua i video migliori. Avvia le prime campagne di remarketing.
- Settimane 11–12: analizza le performance, elimina ciò che non funziona e scala i format che convertono.
Budget e attrezzatura essenziale
Non serve un grande investimento per partire e fare video marketing in modo efficace.
- Smartphone recente, cavalletto stabile e luce LED softbox.
- Microfono lavalier o shotgun economico ma pulito.
- Editor video gratuito o base con plugin per denoise e normalizzazione audio.
- Abbonamento a uno strumento AI per sottotitoli, traduzioni e voice-over.
Oltre il 70% della qualità finale dipende da **script, luce, audio e montaggio**. La fotocamera conta meno di quanto si creda.
Misurare e migliorare: la dashboard minima
Concentrati su pochi indicatori chiave.
- Hook retention a 3–10–30 secondi: analizza dove cala la curva.
- Watch time medio e percentuale di completamento.
- CTR da impression a view.
- Click-through verso il sito e conversioni generate.
- View-thru conversions per campagne paid.
Regola d’oro: prima sistema hook e ritmo, poi aumenta budget. Ogni +5% di retention a 30 secondi può moltiplicare la reach organica.
SEO per YouTube e Google
Ricerca e intenti
Focalizzati su keyword pratiche come “come fare”, “tutorial”, “guida”, “errore”, “setup”. Le query transazionali, come “miglior [categoria] per [uso]”, aiutano a intercettare utenti pronti all’acquisto.
Ottimizzazione on-video
- Pronuncia la keyword nei primi 20 secondi e nella chiusura.
- Inserisci la keyword anche nella grafica o nei sottotitoli.
- Usa capitoli con titoli descrittivi: “Come impostare”, “Cosa evitare”, “Test finale”.
Ottimizzazione on-page
- Crea un post dedicato per ogni video, con transcript completo e risorse aggiuntive.
- Usa markup
VideoObject
e anteprima 1280×720 per i rich snippet. - Associa una CTA coerente e un lead magnet collegato al contenuto.
Distribuzione: dove e come
Sfrutta ogni canale per ciò che sa fare meglio.
- YouTube: ideale per contenuti lunghi e per la ricerca organica.
- TikTok, Reels, Shorts: perfetti per testare hook e intercettare nuove audience.
- LinkedIn: ottimo per B2B e thought leadership, con copy lunghi e analitici.
- Sito e blog: spazio di controllo totale, SEO e conversione.
- Newsletter: strumento per fidelizzare e condividere insight.
- Ads: TrueView, Instagram, Facebook o LinkedIn Ads, con segmenti basati su tempo di visione.
Compliance, diritti e brand safety
Le regole legali non sono dettagli: sono fondamenta per lavorare in sicurezza.
- Usa media, musica e immagini con licenze verificate. Conserva le ricevute.
- Richiedi consenso per volti riconoscibili e location private.
- Dichiara i contenuti generati con AI quando è rilevante.
- Rispetta GDPR se il video è collegato a form o sistemi di tracciamento.
Errori comuni da evitare
- Concentrare il budget sull’hardware e trascurare script e luce.
- Aprire con hook deboli o introduzioni troppo lunghe.
- Ignorare sottotitoli o non correggerli.
- Usare un solo formato per tutti i canali.
- Non testare thumbnail e titoli.
- Dimenticare CTA e pagina di destinazione coerente.
Checklist operativa “Come fare video marketing”
- Obiettivo e KPI definiti.
- ICP chiaro e domanda a cui il video risponde.
- Hook in 10–12 parole con promessa esplicita.
- Script parlato e storyboard semplice.
- Luce e audio testati prima delle riprese.
- Montaggio fluido, sottotitoli precisi, B-roll utili.
- Title, description, capitoli e thumbnail testati.
- Transcript pubblicato nel post con schema VideoObject.
- Distribuzione su più canali, copy adattato per ognuno.
- Dashboard con retention, CTR e conversioni aggiornate.
Conclusioni
Fare video marketing oggi significa unire metodo, creatività e velocità. L’intelligenza artificiale non sostituisce il tocco umano, ma amplifica le possibilità: scrive, adatta, traduce, misura. Tu ci metti la strategia, l’esperienza e l’intento comunicativo. Con obiettivi chiari, script efficaci, illuminazione curata e analisi costante, ogni video diventa un asset che lavora nel tempo: genera fiducia, lead e vendite anche mentre dormi.